sabato 1 febbraio 2014

la lumaca e il topolino

La lumaca e il topolino 
 
   Oggi l’incontro con la musica prende avvio da una breve storiella.
<< Bimbi (2-3 anni) vi devo raccontare cosa mi è successo questa mattina prima di venire qui da voi. Quando sono uscita di casa ho incontrato una lumaca e un topolino, che andavano a passeggio e mentre camminavano cantavano una bella canzoncina che fa:

Lenta, lenta, lenta va, lentamente la lumaca,
lento, lento, lento va, lentamente il lumacon.
Svelto, svelto, svelto va, corre corre il topolino,
svelto, svelto, svelto va, corre corre il topolin.

Quando canto sono seduta a terra, fisso negli occhi i piccoli disposti più o meno in cerchio intorno a me; nella prima parte della canzone – lenta, lenta … – dondolo lentamente sinistra/destra, nella seconda  - svelto, svelto … - porto le braccia ai fianchi e le muovo rapidamente avanti/indietro. I bambini mi fissano attentamente, sono contenti, chiedono di risentire la canzone … la ricanto senza domandare nulla a piccoli, non chiedo che cantino con me e nemmeno che ripetano i miei gesti … tuttavia qualcuno spontaneamente mi imita e canticchia. Ricanto ancora la canzone ma questa volta mi alzo in piedi e giro intorno ai bimbi con passo stanco e andamento lento e pesante – lenta, lenta … - ; corro intorno ai pochi piccoli rimasti seduti a terra, perché la maggior parte mi segue, quando canto – svelto, svelto … - .  Il divertimento e l’euforia sono evidenti! Ripetiamo? Siiiiiii! Si ricanta e tutti vanno piano piano e poi via a correre sparsi per la stanza, rispettando precisamente il testo del canto.
Domando: << Conoscete altri animali che vanno lenti? … oppure che vanno veloci?>>.
La tartaruga, l’elefante, il gatto, il leone, il cavallo, il cane … e come cammina la tartaruga e come corre il cavallo?  Alcuni piccoli gattonano, altri strisciano, altri ancora in piedi procedono lentamente con le braccia tese in avanti, le spalle leggermente alzate e un accenno di gobba (che animale sarà?), altri camminano così a rilento che quasi barcollano e non riescono a stare in equilibrio, altri si rannicchiano a terra e avanzano adagio (la tartaruga?) … quando invece si passa alla parte del canto più veloce per tutti il movimento è chiaro e uno solo: la corsa.
Ricanto ancora le prime strofe e in successione ne aggiungo altre; i bambini adeguano con precisione la loro andatura, alternando una camminata lenta ad una corsa veloce.

Lenta, lenta, lenta va, lentamente la tartaruga,
lento, lento, lento va, lentamente il tartarugon.
Svelto, svelto, svelto va, corre corre il cavallino,
svelto, svelto, svelto va, corre corre il cavallin.


Lento, lento, lento va, lentamente l’elefante,
lento, lento, lento va, lentamente l’elefanton.
Svelto, svelto, svelto va, corre corre il leone,
svelto, svelto, svelto va, corre corre il leon.

Lento, lento, lento va, lentamente il cagnolino,
lento, lento, lento va, lentamente il cagnolin.
Svelto, svelto, svelto va, corre corre il gattino,
svelto, svelto, svelto va, corre corre il gattin. (inventare altre strofe)

Lascio per qualche minuto i bimbi liberi di muoversi e di giocare a fare questo o quell’animale, ogni tanto sento qualche piccolo che accenna al canto, ripetendo alcuni frammenti del testo, poiché le parole – nel processo d’apprendimento di un canto - <<giocano il ruolo fondamentale di supporto alla struttura ritmico-melodica e di fatto i bambini riescono a imitare prima le parole, poi il ritmo e infine le altezze>> (TAFURI, 2007). L’imitazione del profilo melodico, invece, è più preciso solo se il bimbo canta assieme ad un adulto. Mi unisco a loro, ci muoviamo utilizzando diverse andature, canto e ricanto parti della canzone.

Le musiche della lumaca e del topolino
Intervengo: << Bimbi, sapete che questa mattina la lumaca e il topolino mi hanno fatto un regalo! Si, un regalo che vi ho portato … mi hanno regalato la loro musica ( dalla borsa tiro fuori due cd e li faccio vedere), questa (sventolando un cd) è la musica della lumaca e questa (mostrando l’altro cd) è quella del topolino … le ascoltiamo?>> Siiiiiii!
Metto il primo cd e senza chiedere nulla ai piccoli mi muovo sulla musica che si diffonde … i bambini mi seguono … stiamo ascoltando la musica della lumaca – suggerisco Erik Satie, Gymnopédies n°1, esecuzione per pianoforte, durata 4’ 49’’ – lascio i bimbi liberi di muoversi e non vado oltre i due minuti d’ascolto …
<<Ora vi va se ascoltiamo la musica del topolino?>> Siiiii! I piccoli si avvicinano al lettore e mi aiutano a cambiare cd, inizia l’ascolto e scoppia l’allegria – suggerisco W. A. Mozart, Sonata n°11 per pianoforte in La maggiore K. 331, “Marcia alla turca”, allegretto, 3’ 46” - … tutti corrono intorno alla stanza, non serve che lo faccia anch’io la musica è eloquente, resto immobile al centro e mi godo lo spettacolo! Spengo il lettore ma mi sento  chiedere nuovamente la musica del topolino, allora prendo un terzo cd ove ho masterizzato i due brani in successione, per più volte, e lo sistemo nel lettore … la musica ritorna e i piccoli danzano! L’alternaza dei due brani richiede di adeguare il movimento, di prestare ascolto, di sintonizzarsi sulla musica … è la prima volta che faccio quest’attività con loro e il risultato è sorprendente! In questo ascolto non c’è ancora nulla di mentale, di cognitivo, ma ci sono solo corpo e musica; già, la musica che avvolge, attraversa, stimola, accende il corpo che risponde con movimenti spontanei,  liberi, diversi … così come sono diversi e vari i modi che i bambini  mettono in atto per <<comprendere, cioè prendere con sé, la musica. Questo ascolto corporeo ha un’esigenza primaria: dire col corpo ciò che dice la musica>> (FRAPART, 1994) e, dunque, ascolto e movimento s’incontrano e si rincorrono, dipendono l’uno dall’altro. Mi sembra utile sottolineare che a quest’età la capacità di sincronizzarsi con la musica è ancora ridotta e se compare viene mantenuta per brevi tratti, tanto più che i due pezzi scelti hanno colore decisamente contrastante e velocità diverse che richiedono ai piccoli controllo nei movimenti, ascolto attento che si accompagna alla scoperta dei mutamenti espressivi. Faccio, infatti, notare che la musica del topolino rende tutti allegri, euforici, vivaci e soprattutto veloci; si verifica, invece, la situazione opposta quando ascoltiamo la musica della lumaca  … dico ai bambini: <<Siamo stanchi, un po’ tristi. Ci muoviamo adagio adagio …>>.

… e adesso tocca alla nostra musica
<< Bambini proviamo a suonare noi la musica della lumaca e quella del topolino? Lo facciamo con i nostri strumenti musicali!>>. Prendo il borsone degli strumenti, che finora era rimasto nascosto per non distrarre i piccoli, e lo porto al centro della stanza; i bimbi si ammassano intorno per tirare fuori tutto quello che c’è … tamburi di varie dimensioni con battenti, piatti da suonare in coppia o con battente, sonagli di diverse fattezze, maracas, legnetti, un bastone della pioggia, una chitarra giocattolo, un metallofono, cembali … ognuno di loro sceglie liberamente.
Chiedo di risederci in cerchio e lascio ai piccoli qualche minuto per favorire l’esplorazione libera dello strumento che, poco dopo prende forma e ordine quando intono nuovamente la canzone. I bimbi sono in grado di seguire con sufficientemente continuità e precisione la pulsazione, ossia riescono a produrre un suono per ogni sillaba del testo. <<Verso i 2 anni, cominciano a sincronizzarsi con la pulsazione, prima in modo discontinuo (ogni tanto si fermano) e irregolare (la regolarità conquistata durante pochi suoni viene persa e riconquistata più volte), poi in modo progressivamente più continuo e più regolare. […] eseguire la pulsazione mentre si canta o si ascolta musica è una pratica che permette ai bambini di costruire le basi di questa importante forma di strutturazione del tempo che costituisce l’ossatura della nostra musica occidentale>> (TAFURI, 2007). Anche in questo momento dell’incontro non intervengo in nessun modo, non insisto affinché tutti i bambini eseguano correttamente, non pretendo la precisione, non chiedo una nuova esecuzione perchè così “lo facciano bene”, osservo e basta! 
Cantiamo entrambe le strofe, al termine delle quali invito i bimbi a scambiarsi lo strumento e, quindi, il gioco ricomincia sempre più coinvolgente.

   Sono ormai passati 45 minuti dall’inizio dell’incontro e i piccoli danno evidenti segnali di stanchezza, sono stati anche troppo bravi! … chiedo di mettere tutti gli strumenti a “fare la nanna” e anche noi abbiamo bisogno di riposarci dopo questo “bagno” nel mondo sonoro. Ci stendiamo tutti a terra, coperti da un grande telo e insieme riascoltiamo “la musica della lumaca”. 

Bibliografia

FRAPAT M., L’invenzione musicale nella scuola dell’infanzia, Junior, Bergamo, 1994

TAFURI J., Nascere musicali, EDT, Torino, 2007

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